lunedì 30 ottobre 2017

Quando Villa de Sanctis non c'era!

Una mappa.
Sicuramente della prima metà del '900. O forse anche più antica.

Questa zona si estende tra via Casilina, via dei Gordiani e viale della Primavera. Dalla sua edificazione sono passati oltre 30 anni e da allora molte strade hanno cambiato percorso; di nuove ne sono state aperte; altre hanno solo cambiato nome.


Mi sono concentrato sul percorso che circonda il quartiere, quello che in mappa è segnato come Vicolo dei Carbonari.

Ho sovrapposto ad essa, la mappa di Google Maps ed il risultato è stato sorprendente.

I numeri in giallo sono i punti su cui mi sono voluto soffermare e che di seguito elencherò.

Al numero 1 partiva il Vicolo dei Carbonari. Attualmente la via prende il nome di Via Labico ed in quel tratto si immette a senso unico in via Casilina.

La strada costeggia la parte posteriore dell'Ospedale Vannini che come descritto sul sito dell'ospedale: "inizia la sua attività nel 1912 come Casa per anziani per trasformarsi successivamente nel 1950 in Casa di Cura Chirurgica Figlie di S. Camillo e nel 1980 in ospedale generale di zona Figlie di S. Camillo (classificato con deliberazione della giunta regionale del Lazio n° 6252 del 14 dicembre 1979). Nel 1993 assume il nome attuale di Ospedale Madre Giuseppina Vannini. Fin dall‘inizio della sua atti-vità (primi del 900), è stato attuato ad un continuo lavoro di ampliamento e ristrutturazione, al fine di poter accogliere tra le corsie e gli ambulatori dell‘ospedale i pazienti che ogni anno affluiscono ai vari settori della diagnostica-terapeutica avanzata.

A pochi metri di distanza, sulla destra per chi guarda la foto, troviamo l'ingresso di Via Capua (2) che ci porta direttamente a Via Labico per poterla percorrere nel senso di marcia.
Ecco il punto n. 3 della foto, ovvero l'incrocio tra Via Capia e Via Labico (Vicolo dei Carbonari).

Proseguiamo verso Villa se Sanctis.


Al punto n. 4 raggiungiamo Piazza Sessa Aurunca che incrocia Via Minturno con Vicolo dei Carbonari (Via Labico).

Proseguiamo seguendo il tratto di Via Labico (dx) per raggiungere un altro bivio quello con via dei Gordiani.

Il passare del tempo, l'edificazione ed i lavori pubblici hanno trasformato le strade.
Da questo punto via Labico (Vicolo del Carbonari) deviava a sinistra per la Borgata Gordiani, di cui abbiamo avuto modo di parlare qui

Dritto continuava per raggiungere Centocelle che, all'epoca, doveva apparire come l'attuale periferia romana con un'unica grande strada (Via dei Castani) e tante piccole diramazioni di strade chiuse. 

I palazzoni di Villa de Sanctis non c'erano, c'era una grande campagna. Anche perché, come si vede nella foto successiva, vicolo dei Carbonari terminava dove oggi (non allora) partiva l'attuale via Romolo Lombardi e copriva il tratto di Via Belmonte Castello (6).

Forse attraverso strade di campagna si raggiungevano infine i punti 7, 8 e 9. 



Ovvero i punti in cui oggi Villa de Sanctis si collega a viale della Primavera (anch'essa all'epoca inesistente).

Allo stesso modo era inesistente il punto 10, ovvero il punto in cui via dei Gordiani di collegava a via Casilina. Non era necessario per la borgata Gordiani collegarsi a via Casilina, dato che gran parte dell'edificato era rivolto verso la via Prenestina e l'Acqua Bullcante.


Esistevano, non v'è dubbio, le catacombe (11) dei Santi Marcellino e Pietro ad duas lauros. Un complesso di catacombe da poco esplorato, la cui estensione dovrebbe coprire, probabilmente l'intero quartiere di Villa de Sanctis

Guarda il video di Alberto Angela ambientato proprio nelle Catacombe.

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