mercoledì 18 ottobre 2017

Ponte Nomentano, una storia "sacra"

"Scampagnata” è una parola italiana che significa “escursione nella campagna”. Oggi la parola è scomparsa, ma nel XVIII secolo molte famiglie della classe media trascorrevano le loro domeniche a fare delle passeggiate fuori dalle mura di Roma; molte andavano ai Prati di Castello, ma anche i prati vicino a Ponte Nomentano attiravano i picnic, come ci mostra Giuseppe Vasi in questa piastra del 1754.



Cibo e vino potevano essere acquistati in una locanda vicino al ponte.
Nella descrizione sottostante la piastra, il Vasi fa riferimento a: 1) Taverna sul lato del fiume verso Sabina; 2) Rovine del periodo romano; 3) Via Nomentana verso Roma; 4) Monte Sacro. La vista è presa dal punto verde nella piccola mappa del 1920 qui sotto che mostra: 1) Ponte Nomentano; 2) Villa Chigi; 3) Monte Sacro; 4) Sedia del Diavolo; 5) Tomba romana lungo Via Nomentana.


I dintorni di Ponte Nomentano non sono stati colpiti dal moderno sviluppo di Roma lungo Via Nomentana; nel 1924 l'aumento del traffico è stato reindirizzato su un nuovo ponte costruito a breve distanza dall'antico, ora riservato ai pedoni.
Il confronto tra un'immagine corrente con l'incisione dimostra che il letto del fiume non è stato correttamente dragato e che quindi il basso arco del ponte potrebbe causare un'ostruzione al flusso dell'Aniene; nel dicembre 2008 Ponte Nomentano ha effettivamente causato una forte inondazione (vedere alcune immagini del Tevere fotografato durante quel periodo).



Ponte Nomentano

Il ponte romano aveva tre archi di cui solo il centro non fu danneggiato durante la guerra greco-gotica; nel 552 il ponte fu restaurato; alcuni piccoli archi furono aggiunti a quello centrale che fu fortificato; la torre sul lato verso Roma fu costruita da Papa Nicola V.


In passato Ponte Nomentano è stato oggetto di numerosi dipinti paesaggistici tra cui quelli di seguito di Benouville e Corot.




Monte Sacro

Monte Sacro significa Santa Montagna; è una piccola collina isolata che al tempo della Roma Antica fu scelta per augurare il volo degli uccelli; basandosi su queste osservazioni, gli Auguri potevano stabilire se un’azione proposta avesse l’approvazione divina oppure no. Gli Auguri avevano un tempio sulla Collina del Palatino.
Secondo Livy nel 494 a.C. i plebei romani si riunirono sul Monte Sacro quando abbandonarono Roma in una specie di sciopero generale. Il patrizio Menenio Agrippa li convinse a ritornare a Roma ed a lavorare, raccontando loro il famoso apologo delle membra del corpo.
Secondo altre fonti, i plebei si riunirono sulla collina Aventina.



La religione degli antichi Romani non dava molta speranza alla vita dopo la morte; forse questo è uno dei motivi per cui i romani più ricchi volevano che i loro monumenti funebri fossero molto evidenti e costruiti lungo le strade che collegavano la città alle province. Spesso ponevano delle lunghe iscrizioni su di essi in modo che i loro nomi e le loro azioni vivessero oltre loro. Un’incisione del 1792 di Johann Christian Reinhart (in basso) mostra un mausoleo dell'epoca imperiale nei pressi di Ponte Nomentano; a differenza delle rovine di Vasi, non è stato demolita quando il quartiere si è sviluppato.


Simon Bolivar è l'eroe nazionale di molti paesi dell'America Latina; all'età di 22 anni, come parte del suo Grand Tour italiano, visitò Roma ed il 15 agosto 1805 (Ferragosto) dalla cima del Monte Sacro fece un giuramento alla presenza di Simon Rodriguez, suo compagno e mentore, che egli non avrebbe permesso che il suo braccio riposasse, né la sua anima morisse, finché non fosse riuscito ad avverare il suo sogno di liberare il mondo sudamericano dal dominio spagnolo. Un monumento disegnato da Jorge Castello, architetto venezuelano, è stato eretto nel 2005 per celebrare l'evento.

Villa Chigi



I Chigi avevano un grande palazzo ad Ariccia ed una villa a Formello. Quest'ultimo era in condizioni scadenti e troppo lontano da Roma; nel 1763 il Cardinale Flavio Chigi acquistò un’azienda agricola vicino a Ponte Nomentano trasformata in una piccola villa da Tommaso Bianchi e Pietro Camporese; il cardinale Chigi supervisionò personalmente alla sua decorazione con dipinti e mobili. La villa a Formello fu infine abbandonata.



Il cancello e gli ingressi della villa sono ancora decorati con i simboli araldici dei Chigi (sei montagne e una stella), ma gli arredi e la maggior parte dei dipinti sono stati venduti dagli eredi di Flavio Chigi. Oggi la villa è una proprietà privata, mentre una parte dei suoi giardini appartiene alla Città di Roma (ma le fontane e le statue che la decoravano sono andate perdute).

Sedia del diavolo


Un grande mausoleo romano vicino a Via Nomentana era noto come Sedia del Diavolo nel Medioevo perché il crollo del suo ingresso gli dava forma di una sedia gigantesca. Fu costruito per Aelius Callisto, un liberato dell'imperatore Adriano (il cui secondo nome era Aelius). È una delle tante tombe di mattoni costruite nel II secolo d.C.; aveva due piani, una camera di sepoltura sotto e una sala per cerimonie sopra. Il sepolcro di Annia Regilla è un mausoleo simile che conserva gran parte della sua decorazione originale.
Situata vicino a Ponte Nomentano, anche questa tomba ha attirato l'attenzione dei pittori paesaggistici; vedi in baso una vista del 1872 di Enrico Coleman che mostra la tomba prima che fosse circondata da un condominio molto alto.



Tomba romana di Tor di Quinto

Nel 1875 gli scavi a Tor di Quinto, una zona paludosa a ovest di Ponte Salaro, portarono alla scoperta di un piccolo monumento funerario con due parti superiori circolari e frammenti della loro decorazione. La Tomba dei Curiazi ad Albano è un esempio di questo tipo di monumenti funerari. I frammenti della decorazione furono utilizzati per una ricostruzione parziale della tomba lungo Via Nomentana.

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