mercoledì 24 agosto 2022

Olimpiadi e politica a Roma nel 1960

25 agosto 1960. I tabelloni dello Stadio Olimpico segnano le 16.30 ed in quel momento gli atleti di 84 nazioni fanno il loro ingresso per la cerimonia inaugurale della ventisettesima edizione delle olimpiadi. 
 
 
 
 
 
 

Lo stadio Olimpico nuovo di zecca
Roma si era aggiudicata l'organizzazione alla quarta votazione vincendo il ballottaggio con Losanna. Erano i mitici anni ’60, l’Italia si avviava verso il boom economico e Roma era una delle sue locomotive più grandi; i giochi olimpici che quell’anno si svolsero dal 25 agosto all’11 settembre, fecero registrare molti record che catapultarono questa XVII edizione delle olimpiadi nella storia dello sport e non solo. Non ci interessa qui, però ripercorrere gli eventi di quella edizione, quanto raccontare la situazione politica della città di Roma.

Umberto Tupini

Il 27 dicembre 1957 si dimette il sindaco di Roma, Umberto Tupini, avendo deciso di candidarsi al Senato nelle elezioni del 1958. Urbano Cioccetti, all'epoca consigliere comunale e vicesindaco dal 1956, fu proposto dalla Democrazia Cristiana quale successore. Egli fu eletto l'8 gennaio 1958 con i voti di DC, PLI, PSDI e con i voti determinanti di monarchici e del MSI, la qual cosa fece storcere il naso ad alcuni esponendi del PSDI. Non iniziava proprio benissimo l'avventura del nuovo sindaco. Infatti dopo poco tempo, Cioccetti rimase solo, all'interno del partito e osteggiato dalle sinistre, ma mantenne la carica grazie all'accordo di maggioranza.
Urbano Cioccetti

Ma chi era Cioccetti? In consiglio comunale fin dal 1946, era un politico locale di lungo corso con strettissimi  legami con il Vaticano. Ricoprì infatti la carica onorifica di cameriere di cappa e spada di papa Pio XII e fu componente del consiglio di amministrazione dell’Istituto di credito finanziario a capitale vaticano. Fu inoltre vicepresidente dell’Azione Cattolica.

 

Villaggio Olimpico
Tra gli interventi di politica urbanistica di Cioccetti si ricordano: la realizzazione dell'Hilton a Monte Mario; il ridimensionamento delle aree direzionali e delle previsioni di espansione a est della città, a vantaggio dell'EUR e della direttrice Colombo-mare; rimaneva indeterminato il quadro di espansioni nell'agro romano, rinunciando a chiedere l'apposizione di vincoli paesaggistici. Sebbene a pochi mesi dal 1960 fosse stato adottato il nuovo PRG, ci si poteva avvalere di quello del 1931 che determinò effetti dirompenti sullo sviluppo urbanistico di Roma: la fretta è spiegata dal fatto che il Parlamento finanziò più volte la legge Pella (provvedimenti straordinari per Roma in vista delle Olimpiadi). Tale fretta portò, ad esempio, all realizzazione di tratti in variante al piano 1931, il taglio di villa Doria Pamphili, la demolizione della chiesetta del Bel Respiro. Furono realizzati il Villaggio Olimpico e il viadotto di Corso Francia.

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