"Vedute antiche e moderne le più
interessanti della città di Roma, incise da vari autori, in numero 100.
(Explication ... rédigée ... par E. Piale.)", "Appendix. Topography"
Collaboratore: PIALE, Stefano. Autore: Roma (Italia) Segnatura: "Biblioteca britannica HMNTS 10131.h.1." Pagina: 97 Luogo di pubblicazione: Roma Data di pubblicazione: 1820 Editore: V. Monaldini Emissione: monografica |
Quasi tutti i siti che raccontano della storia della Repubblica Romana (1848/1849) e di Ponte Mammolo sono concordi nel raccontare che i francesi fecero saltare Ponte Mammolo. Altri, pochi, ritengono Garibaldi. Non si capisce come abbiano potuto farlo i Francesi, dato che sbarcarono a Civitavecchia e raggiunsero Roma lungo la via Aurelia, nel primo assalto. Assalto che si trasformò rovinosamente in una ritirata. Non solo, il generale Oudinot, comandante delle truppe francesi, sostenne di aver voluto risparmiare i monumenti; cosa comunque non vera poiché, come racconta Temistocle Mariotti ne "La difesa di Roma del 1849", la commissione artistica presideuta dal Canina ebbe a verificare che le palle di cannone raggiunsero: il S. Paolo nell'Areopago di Raffaello, tetto cappella Sistina, "tre passeggiarono allegramente tra le sale della reggia Vaticana", museo e biblioteca vaticana. Addirittura le proteste del comune di Roma raggiunsero quello di Parigi che di mostrò indignato dal vandalismo dei suoi connazionali.
Probabilmente fu Garibaldi a far saltare ponte Mammolo? Quando e perché?
Dopo la ritirata dei Francesi, un nuovo attacco a Roma si stava preparando. I primi a partire furono i soldati del Regno di Napoli, i borbonici che, occupando Terracina, Frosinone, Ceprano, Velletri, Albano e altri territori dal mare agli appennini, ovunque tentavano di ripristinare il controllo pontificio percorrendo la via Appia. I borbonici da sud/sud-est chiesero aiuto ai francesi accampati di nuovo a Civitavecchia in attesa di rinforzi dopo il primo assalto, ma Oudinot fece orecchie da mercante e i romani ebbero gioco facile a sbaragliare i borbonici. Così, il triumvirato che governava la Repubblica Romana decise di spedire Garibaldi contro la destra dei borbonici per scompigliarli. Il 4 maggio Garibaldi esce da Roma e si accampa a Tivoli. Probabilmente avrà percorso la via di Tivoli lungo la quale si trova il ponte. In questo passaggio probabilmente fece saltare ponte Mammolo? Per avere comunque le spalle coperte da possibili attacchi? Forse no. Perché avrebbe dovuto temere un attacco alle spalle? E da chi? Il 7 maggio, non avendo ricognizione del nemico, giunge a Palestrina dove ingaggia i borbonici che si disperdono per i monti prenestini e i castelli Romani, da Montecompatri a Frascati. Garibaldi campeggia fuori Palestrina fino al 12 maggio, giorno in cui viene richiamato a Roma, stante il pericolo di un nuovo attacco francese. Forse il ponte Mammolo venne fatto saltare al rientro di Garibaldi? Visto l'imminente arrivo dei francesi da nord-ovest era meglio chiudere l'arrivo di eventuali borbonici da sud-est?
Fatto sta che una seconda spedizione ricacciò i borbonici fin nelle loro terre, laddove Garibaldi voleva lanciarsi per sobillare le popolazioni, ma venne richiamato ancora una volta.
Sicuramente, un ponte fatto saltare da Garibaldi durante l'assedio del 1849 fu Ponte Milvio, proprio per ostacolare l'avanzata dei francesi.
Ho provato a dare una mia interpretazione delle vicende. Se il lettore avesse altri elementi, sarò ben lieto di poterli aggiungere.
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