martedì 30 novembre 2021

Intorno a Roma, borghetti storici - Mappa interattiva

Chi aveva dei conti da regolare con la giustizia prendeva la via di Conca (l’attuale Ardeatina) e si rifugiava nella tenuta di “Campo Morto” sul litorale romano che, pur di procurarsi manodopera, assicurava l’impunità a chiunque. Il luogo era malsano per via delle paludi e solo i malfattori accettavano l’ingaggio. Torme di bufale selvagge frequentavano quei luoghi in stato di totale libertà:

    … e quando sguazzavano negli stagni litoranei avevano un aspetto “stranamente equatoriale che ricordava un po’ i giovani elefanti o gli ippopotami…” Cervesato A. Latina Tellus, 1922, pag. 90.

Provenienti dall’Asia Centrale, erano state portate qui nel medioevo dai barbari:

    Le bufale venivano aggiogate a pesantissimi carri da campagna chiamati “barrozze” per il trasporto di marmi, oppure venivano utilizzate per lo spurgo dei canali. Da allora non se ne sono più andate anzi, a quanto pare, hanno trovato nelle paludi costiere del Lazio e della Campania una seconda patria di produzione di prelibati latticini!

In quella selvaggia contrada che era il litorale romano ogni dimora era fortificata. Lo era Castel Fusano, con quattro torri, feritoie e torriere; Maccarese detta Castel San Giorgio, Torrimpietra e anche Castel Porziano. L’attuale residenza di villeggiatura del Presidente della Repubblica conserva l’aspetto di borgo fortificato. La popolazione rurale abitava infatti in borghetti cinti da mura come Nettuno, Pratica di Mare e Santa Maria di Galeria. Insieme a torri di vedetta come Tor Paterno, Torvaianica, Tor Caldara, Tor San Lorenzo erano un po’ la prima linea dai possibili attacchi dal mare.
Nel 1580 i pirati, sbarcati all’improvviso, riuscirono a catturare e a ridurre in schiavitù gran parte della popolazione di Pratica, sorprendendola al lavoro nei campi. Da allora una torre altissima, dotata di campanella, svettava sul borghetto con il compito di dare l’allarme. Torretta poi atterrata dai tedeschi in ritirata nell’ultima guerra. Una volta catturati, se non venivano riscattati, i malcapitati rischiavano di essere venduti come schiavi in apposite fiere nel Medio Oriente. Per una sorta di par condicio schiavi mori incatenati al remo finivano nella galere pontificie. Il 26 maggio 1748 (come ricorda un’epigrafe posta nel castello) una ventina di pirati furono catturati a Maccarese. Lo stesso aspetto degli abitanti di Nettuno, i tratti somatici, i costumi, ricordava quello mediorientale, tanti che si diceva che i Nettunensi discendevano da una colonia di Saraceni.
Di questa secolare minaccia restano a testimonianza alcuni borghetti, piccole città in genere cinte di mura, dall’impianto urbanistico regolare, fondate nel Cinquecento per cercare di colonizzare la plaga marittima. A queste si aggiungono un paio di borghi marinari e di piccole agropoli rupestri.

 
I BORGHETTI

Castel di Guido fondato da Guido, duca di Spoleto, che vinse i Saraceni.

Castel Giuliano (vicinanze di Bracciano) palazzo-villa dei Marchesi Patrizi

Castel Porziano antica “Porcigliano”, residenza d. Presidenza della Repubblica


Ceri (a 10 Km sulla ds del Km 32 Aurelia) su una rupe (oggi Torlonia)

Cesano (a 5 Km sulla sin Km 28 Cassia)
Riceviamo e pubblichiamo:  l'origine del borgo di Cesano è etrusca, ma si sono trovati reperti più antichi. Il '500 è venuto molto dopo.

Fiumicino (sulla destra del portocanale) borgo marinaro attribuito al Valadier

Isola Farnese (a 2 Km sulla ds Km 19 Cassia) su una rupe col castello Ferraioli

Nettuno borgo marinaro con porticciolo

Ostia Antica (ds Km 23,5 via del Mare) borgo e la rocca di Giulio II (sotto)


Pratica di Mare (via om.) col castello Borghese ampliato nel ‘600 da Carlo Rainaldi

Quadroni vicino Manziana con chiesa settecentesca

Rota (strada Manziana-Tolfa) fondato nel 1563 dai Santacroce, ora Lepri, vi morì nel 1703 FrancescoEschinardi, appassionato studioso dell’agro romano

Santa Maria di Galeria (Osteria Nuova) borgo-casale del Collegio Germanico

San Vittorino (Roma) castello Barberini con borghetto “a fuso d’acropoli”

 Sasso (tra Cerveteri e Bracciano) del 1552 della famiglia Patrizi con giardino all’italiana

Vicarello (tra Bracciano e Trevignano) borgo-casale del Collegio Germanico

 

Fonte: “Intorno a Roma – Mappe, strade, acquedotti, torri e casali del Suburbio e dell’Agro” di Luigi Cherubini – Provincia di Roma


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