sabato 13 novembre 2021

Il "male" nella toponomastica romana

La composizione con altre parole di questo termine, erede diretto dell'aggettivo latino malus, -a, -um, e il suo impiego nella toponomastica sono stati da molti erroneamente interpretati. Si ritiene, infatti, che, rispetto alle solite donominazioni dispregiative, indicanti il cattivo stato di un terreno o di un edificio, e l'irregolare regime di un fosso, Mala sia il sinonimo di ambiente frequentato da persone sospette, banditi e briganti. Le campagne romane erano da sempre alla mercé di gruppi di taglieggiatori. Effettivamente le cronache di tutti i tempi registrano fatti di sangue, verificatisi in molti luoghi e aventi come vittime non solo l'uomo facoltoso o il pellegrino, derubati di ogni loro bene e feriti a morte, ma anche esponenti di famiglie nobili, coinvolti in interminabili faide contro gli avversari nella lotta per il potere.
Alcuni riportano, ad esempio, la pagina di un diario del 1516, nel quale al giorno 22 novembre viene descritto come presso la Valle della Caffarella, lungo l'Appia Antica "fu ammazzato misser Bernardo Macaro, procuratore, che lo fece ammazzare casa Orsina, perché lui fece ammazzare lo cavaliero Orsini", e così via, ad esempio tipico del modo di risolvere in passato le controversie, ma poco significativo per le conseguenze avute nella nascita di qualche toponimo.

Vero è invece che Cavallomorto (comune di Anzio), Affogalasino, Diavolo e Inferno sono solitamente utilizzati per sottolineare la pericolosità di certi corsi d'acqua, apparentemente tranquilli e facilmente attraversabili, ma profondi e vorticosi nei mesi di pioggia. Il nome Sanguinario, quasi sempre connesso a fossi e attestato nelle provv. di Roma e Viterbo sin dal sec. X, ha origine dalla particolare colorazione assunta dall'acqua, ricca di sedimenti rossastri in sospensione nei periodi di piena (lo stesso motivo per cui alcuni torrentelli sono detti Fosso della Merda, Smerdolara o Smerdarolo); le tradizioni locali, però, preferiscono ricollegarlo alla memoria di feroci battaglie combattute nei pressi e adducono come prova di quanto affermato il continuo rinvenimento durante i lavori agricoli di scheletri. Tiradiavoli, del quale si ha una sola attestazione, non richiama il decesso di alcuno, ma si riferisce alla leggenda della dannazione di Donna Olimpia; Omomorto prende il nome dal ritrovamento dei antiche tombe; lo Scannato non ricorda lo sgozzamento di uno sventurato, ma l'eliminazione, dalle rive del fosso così chiamato, degli abbondanti canneti che ne impedivano il libero flusso.

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