giovedì 24 febbraio 2022

100 anni di Pasolini: Centocelle, Piazzale delle Gardenie

Da attento osservatore di quella "Roma di borgata", chissà cosa avrebbe raccontato oggi di questa Roma così cambiata.
Federico Garolla (Napoli 1925 – Milano 2012)
Pier Paolo Pasolini gioca a calcio con i ragazzi della borgata romana di Centocelle nell’attuale piazzale delle Gardenie
Roma, 1960



Per chi, fra i lettori di questo blog, ha la mia età, o magari è anche più grande, ricorderà senza dubbio quei campi di periferia. Ce ne erano tanti nella Roma degli anni '60, come quello ritratto in foto. si tratta di una foto famosa. All'epoca non c'erano scarpini, non c'erano reti per le porte. I pali delle porte erano fatti con giacchetti o alberi: verrebbe da dire che attorno agli alberi nasceva il campo di calcio. Per questo il calcio è sempre stato uno sport molto popolare. Non solo a Roma. Sì, perché bastava davvero poco per realizzare un campo e giocare.
La scuola calcio dei ragazzi ritratti i questa foto era la strada. Nessuno insegnava, ma si imparava tantissimo. Si imparava a lottare per raggiungere un obiettivo. Si imparava a perdere, a "stacce" come si dice a Roma. Anche a resistere agli sberleffi dei vincitori. Si imparava anche a vincere. Dopo una partita combattuta, tutti a ridere e scherzare.

La foto successiva è tratta da Google Maps e ritrae quasi lo stesso punto in cui stavano giocando quei ragazzi. Piazzale delle Gardenie è cambiata. Ma forse è cambiata Roma.

Al centro della piazza fanno mostra di sé piccoli alberi che hanno pochissima terra per crescere, poiché al di sotto di loro passa la nuova metropolitana C. Al posto del grande campo sterrato c'è un piazzale nuovo e lastricato puntellato di sfiatatoi qua e la.
A far da cornice non ci sono più le "case gialle" di Via Fiuggi in lontananza; ormai sono coperte dalla struttura del mercato coperto (ex mercato di Piazza dei Mirti, storico mercato di Centocelle). Ed in primo piano non ci sono montagnette di terra, ma un bel SUV. Così è cambiata Roma, così siamo cambiati noi. Chissà se quegli anziani al centro della piazza nella foto possono essere stati adolescenti al tempo della foto con Pasolini, vero è che in questa piazza non senti più "palla!" o "gooooool", senti altri giovani giocare col cellulare o scattare qualche selfie. Quelli che non vedi stanno magari giocando a calcio in modo virtuale, fra le mura domestiche. Cosa potranno imparare mai?

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